giovedì 29 settembre 2011

COSA VEDONO MATTEO E RONJA NEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO SETTORE TRENTINO-SCALINATA LARICI MONUMENTALI






In val di Rabbi, in Trentino, Matteo e Ronja scoprono un itinerario suggestivo: La scalinata dei larici monumentali.

La scalinata dei larici monumentali è un percorso in val Saent che permette di scoprire molti larici antichi e soprattutto particolari per le loro forme, da "Grande Piede" con una base larga ad uno che sembra un dinosauro.

Proprio su quest'ultimo si concentra l'attenzione di Matteo, che crede, per un attimo, che i dinosauri non si siano realmente estinti, come raccontano a scuola, ma vivano in quella valle misteriosa. Sarà il folletto Ronja a spiegargli che si tratta, in realtà, del profilo di un albero.

La scalinata dei larici monumentali è un itinerario bellissimo e affascinante, ma anche impegnativo. Per vedere i vari alberi e leggere i pannelli che li illustrano serviranno alcune ore.

Matteo e Ronja riescono a vedere molte cose della valle, in poco tempo, perchè calzano scarponcini speciali che accorciano i tempi di percorrenza.

martedì 27 settembre 2011

ALESSIO E I DISEGNI DI MATTEO E RONJA NEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO, SETTORE TRENTINO



Questo qui sopra è Alessio, il mio nipotino (la foto è di due anni fa, adesso è un pò più grandicello) che mi ha aiutato a realizzare il libro "Matteo e Ronja nel Parco nazionale dello Stelvio-settore trentino".

Alessio è nato nel 2002 ed ha festeggiato in questi giorni i suoi nove anni, è quindi un pò più grande di Matteo, il protagonista del libro, che frequenta la prima elementare.

In "Matteo e Ronja nel Parco nazionale dello Stelvio, settore trentino" Alessio ha curato tutti i disegni interni creando anche figure che s'ispirano a ciò che è narrato in quella parte del libro e disegnando il folletto Ronja vestita proprio come è descritta.

Uno dei disegni l'ho poi scelto per la copertina del libro, così da far comprendere subito che si tratta di una fiaba per bambini. Insomma è lui il mio "co-autore" e lo ringrazio davvero tanto.


Visitate la pagina Facebook dedicata al libro (cliccate l'icona di Facebook su questo blog per raggiungerla) per vedere i disegni di Alessio.

mercoledì 21 settembre 2011

MATTEO E RONJA SU AMBIENTE TRENTINO



Su Ambiente Trentino, sito che si occupa di tutto ciò che concerne appunto l'ambiente, la natura, il territorio in Trentino, è presente nelle "notizie in Rete" questa piccola ma significativa presentazione del libro:


Notizie in rete

Matteo e Ronja nel Parco Nazionale dello Stelvio
È uscita ed è online la fiaba per bambini “Matteo e Ronja nel Parco nazionale dello Stelvio-settore trentino” scritto dalla giornalista e scrittrice solandra Lara Zavatteri. La fiaba racconta l’incontro del piccolo Matteo con il folletto Ronja e il loro viaggio nel parco nelle valli di Peio e Rabbi, alla scoperta degli animali e i fiori che lo popolano, delle tradizioni di un tempo e molto altro ancora. I disegni sono di Alessio, nipote dell’autrice, di 9 anni. Per saperne di più sono attivi un blog e una pagina su Facebook.
vai (link esterno) »

mercoledì 14 settembre 2011

COSA VEDONO MATTEO E RONJA NEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO SETTORE TRENTINO

Il viaggio nel Parco nazionale dello Stelvio 1

 Il viaggio di Matteo e Ronja nel Parco nazionale dello Stelvio, settore trentino, inizia in val di Rabbi. Tra le cose che scoprono c'è il mulino Ruatti, nel paese di Pracorno, qui sotto in un'immagine prima della fine dei lavori.


Cos'è il mulino Ruatti
Si tratta di uno dei mulini che un tempo funzionavano in val di Rabbi (ne esistevano diversi), restaurato per far comprendere il lavoro del mugnaio ma anche la sua vita quotidiana.  Esternamente si nota subito la presenza della ruota in legno, ricostruita, che insieme agli ingranaggi interni in parte recuperati (tra cui l’albero di trasmissione verticale) in parte nuovi (come le dentature) perché troppo degradati, farà muovere la macina che come un tempo macinerà la farina, grazie al precedente lavoro di recupero dell’acquedotto, distrutto dal torrente Rabbies, che porterà l’acqua al mulino. La ruota esterna è nuova perché in pratica non esisteva più nulla di quell’antica ma anche il legno a poco a poco si scurirà ricreando un aspetto invecchiato. 





Sempre esternamente è stato recuperato anche il balcone in legno sopra l’affresco e all’ultimo piano sono stati fissati dei serramenti identici a quelli del piano sottostante, anche se nuovi. All’interno, recuperati i rivestimenti delle stube, i vecchi solai in legno e anche le scale appaiono come allora. Le stanze del mugnaio sono state riviste utilizzando un intonaco che ancora una volta ha regalato un aspetto antico e sono state ridipinte delle decorazioni in conformità ad alcune tracce; a tal proposito è rimasto anche un piccolo esempio di decorazione originale






mentre all’esterno anche la denominazione del mulino è stata rifatta basandosi su leggeri segni quasi del tutto cancellati dal tempo. Tra i locali, recuperata anche la vecchia stalla con le mangiatoie mentre nelle stanze fanno bella mostra di sé stufe ad olle precedentemente smontate e ricomposte ed un focolare degli anni Quaranta del secolo scorso realizzato con olle di fornelli diversi. All’esterno è stato curato il restauro dell’affresco datato 1830 che ha ritrovato i suoi colori originari, un’immagine votiva probabilmente di un artista popolare. 


Alla prossima per sapere altre scoperte di Matteo e Ronja nella valle...

mercoledì 7 settembre 2011

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lunedì 5 settembre 2011

UN PICCOLO REGALO: ECCO COME INIZIA LA FIABA







Era una bella giornata primaverile e Matteo era rimasto indietro rispetto ai compagni, che proseguivano il loro cammino nel bosco insieme alle maestre. Si era fermato per ammirare una piccola coccinella rossa ferma su una foglia e, senza rendersene conto, si era ritrovato solo mentre la comitiva già si allontanava con il pullman.


Matteo, spaventato, iniziò subito a correre in direzione della corriera, sperando di essere visto da qualche compagno o dall’autista, ma nessuno notò la sua corsa né la sua mancanza.

“Se ne accorgeranno, devono accorgersi che non ci sono!” disse Matteo, guardandosi intorno, senza sapere che cosa fare. Erano partiti quella mattina con la scuola, cinquanta bambini in tutto, compresi quelli della sua età che frequentavano la prima elementare, per una facile escursione nel bosco in val di Rabbi e dopo il pranzo al sacco si apprestavano a tornare a casa. Lui, invece, era rimasto lì, solo, non c’era nessuno nelle vicinanze e non sapeva a chi chiedere aiuto.

Pensò che tra non moltissime ore sarebbe calata la notte e si chiese, impaurito, che cosa avrebbe potuto fare, da solo, nel bosco. E se fosse sbucato fuori un orso, o una lince? O qualche orco di quelli che sempre si leggono nelle fiabe? Che cosa poteva fare lui, che aveva solo sei anni? Sconsolato, si sedette su un masso nei pressi di un piccolo ruscello che scorreva a lato del sentiero nel bosco, si prese la testa tra le mani ed iniziò a piangere.

Non capì quanto tempo era passato da quando aveva iniziato a piangere fino a quando una voce lo fece trasalire. Subito pensò che qualche maestra si doveva essere finalmente accorta della sua assenza.

“Cosa ci fai qui, bambino?” aveva detto la voce, e Matteo subito aveva alzato il capo e con occhi arrossati aveva fissato chi gli stava davanti, convinto di ritornare con i suoi compagni.

 Invece davanti a lui stava un essere alto forse la metà di Matteo, una specie di donnina vestita di panno verde con scarponcini da montagna e una sacca di panno rossa sulle spalle. Matteo si spaventò e fece per alzarsi e fuggire, ma quell’essere misterioso lo rassicurò.

“Non aver paura, non voglio farti del male” disse “mi chiamo Ronja e sono un folletto, anzi una folletta di questi boschi. Cosa ti è capitato?”

Così Matteo raccontò a Ronja la sua disavventura, ogni tanto asciugandosi furtivamente una lacrima con il dorso della mano, e quando ebbe finito disse che desiderava tornare a casa e che forse lei poteva aiutarlo.

“Certo che posso aiutarti, Matteo. C’è tutto il pomeriggio perché i tuoi compagni e le maestre ti trovino. Ma intanto, che ne diresti di una gita in questa bella valle? Ci sono tante cose da vedere e sono sicura che potremmo divertirci un mondo. Che te ne pare?”

“Sarebbe bello, ma così nessuno sarà più capace di ritrovarmi” disse Matteo, che, pur attratto dalla gita con quell’essere magico in luoghi misteriosi sentiva dentro di sé anche la paura di essere dimenticato in quei boschi per sempre.

“Non preoccuparti Matteo, fidati di me. Ci sono tante cose da scoprire qui in val di Rabbi, sono sicura che ti divertirai. E ti prometto che torneremo in tempo” disse Ronja porgendogli un paio di scarponcini della sua misura (Matteo si chiese come potesse averli con sé) che, spiegò, aiutavano a camminare molto più velocemente.

“Ti sembrerà di volare” disse Ronja con un sorriso “allora, andiamo?”

“Sì, andiamo” disse Matteo, eccitato dall’avventura che lo attendeva. Non conosceva quell’essere misterioso che gli stava accanto, ma sentiva dentro di sé che poteva fidarsi e che tutto sarebbe andato per il meglio.

S’incamminarono per un sentiero nel bosco, e davvero quegli scarponcini parevano far volare chi li indossava, tanto che Matteo non sentiva la fatica e correva felice anche su per i ripidi costoni di roccia.


giovedì 1 settembre 2011

LA TRAMA DELLA FIABA



Matteo ha sei anni, con la scuola visita il Parco nazionale dello Stelvio ma al momento di ripartire resta indietro e non riesce a salire sul pullman che lo riporterà a casa. Sconsolato, comincia a domandarsi quali tipi di animali potranno assalirlo durante la notte, quando d'improvviso sente una voce. Da principio crede sia la maestra che lo chiama, invece vede accanto a sè un folletto vestito di verde, con una sacca rossa sulle spalle. Il folletto spiega di chiamarsi Ronja e afferma che, se Matteo lo desidera, potranno visitare il Parco nazionale dello Stelvio insieme. Matteo dimentica di essersi perduto e in un batter d'occhio infila ai piedi gli scarponcini magici che Ronja ha per lui e che servono per camminare in fretta e senza fatica. I due diventano amici e insieme scoprono il Parco prima in val di Rabbi, da dove partono, ad esempio visitano l'area ludica in località Coler e il mulino di Pracorno, poi arrivano in val di Peio, alla scoperta, tra le altre cose, dell'area faunistica Runcal, con cervi e caprioli.

Durante l'escursione inoltre Matteo impara a riconoscere i fiori e gli animali che vede e a rispettare la natura, così che tutti possano godere della sua bellezza.

Si trovano riferimenti anche all'ecomuseo Piccolo mondo alpino, all'associaizone etnografica Linum e al Circolo Matteotti, tutte realtà presenti in val di Peio. 

Alla fine del giro la maestra ritrova Matteo e con Ronja si danno appuntamento alla prossima avventura.